Resoconto: La prima gita è sempre un evento importante perché ci si ritrova dopo la pausa invernale. La decisione sul percorso ha però subito sollevato molte questioni, perché c'era il veto di Leo di fare al massimo 600 mt. di dislivello. La mia proposta di fare un giro sul Grappa è stata sonoramente bocciata e ha prevalso l'idea (non del tutto sbagliata) di aprire l'annata con una bella escursione al rifugio Nuvolau. Putroppo per vari motivi, il gruppo era a ranghi ridotti. Mancavano Noella, Franco, Angeles, Gianantonio, Livia, Marco, Carla (assenti giustificati) e Roberto e Dolores (assenti ingiustificati perché al mare in sardegna!). Fortunatamente c'erano due nuove entries: Reika e Annalisa.
Il viaggio ha subito smorzato i nostri entusiasmi. La pasticceria Fiori era chiusa e anche l'altra a San Vito, così siamo ripiegati sul centro di Cortina. Qui la Franca non ha mancato di sottolineare il fatto che le brioches erano decongelate. La maggior parte ha ignorato la questione e si è sbafata tutto quanto.
Dovevamo partire dal Giau, ma io, distratto dai discorsi di Valeria e Barbara, sono andato diritto fin quasi al Falzarego. Così abbiamo dovuto fare marcia indietro (10 km. in più) e arrivare finalmente al Giau. La giornata era splendida, ma la forma di Leo non era al massimo, così per fare i primi 50 mt. di quota ci abbiamo messo 20 minuti. Poi Leo si è riscaldato è tutto è andato bene e siamo arrivati fin in cima al Nuvolau passando per il versante Ovest e il rifugio Averau (Bocciata ancora una volta la mia proposta di salire da Est per la semplice ferratina!!). La parte più tormentata è stato il rientro perché ho proposto la variante (tajada longa) passando per il rifugio Cinque Torri e versante Est (sentiero 443). Una piccola rivolta ha accolto la proposta che indubbiamente era più faticosa. Franca, da esperta, vuole controllare la carta e i dislivelli. Poi sentenzia: "ci metteremo 3 ore!, è una camellata!", In effetti ci abbiamo messo 2 ore e mezza, ma abbiamo fatto almeno un'ora di soste. Il percorso meritava comunque. E anche Leo, vedi ultima foto, sembra abbia gradito. Ciao
Eccovi le foto più significative dell'escursione
Il viaggio ha subito smorzato i nostri entusiasmi. La pasticceria Fiori era chiusa e anche l'altra a San Vito, così siamo ripiegati sul centro di Cortina. Qui la Franca non ha mancato di sottolineare il fatto che le brioches erano decongelate. La maggior parte ha ignorato la questione e si è sbafata tutto quanto.
Dovevamo partire dal Giau, ma io, distratto dai discorsi di Valeria e Barbara, sono andato diritto fin quasi al Falzarego. Così abbiamo dovuto fare marcia indietro (10 km. in più) e arrivare finalmente al Giau. La giornata era splendida, ma la forma di Leo non era al massimo, così per fare i primi 50 mt. di quota ci abbiamo messo 20 minuti. Poi Leo si è riscaldato è tutto è andato bene e siamo arrivati fin in cima al Nuvolau passando per il versante Ovest e il rifugio Averau (Bocciata ancora una volta la mia proposta di salire da Est per la semplice ferratina!!). La parte più tormentata è stato il rientro perché ho proposto la variante (tajada longa) passando per il rifugio Cinque Torri e versante Est (sentiero 443). Una piccola rivolta ha accolto la proposta che indubbiamente era più faticosa. Franca, da esperta, vuole controllare la carta e i dislivelli. Poi sentenzia: "ci metteremo 3 ore!, è una camellata!", In effetti ci abbiamo messo 2 ore e mezza, ma abbiamo fatto almeno un'ora di soste. Il percorso meritava comunque. E anche Leo, vedi ultima foto, sembra abbia gradito. Ciao
Eccovi le foto più significative dell'escursione
All'inizio Leo si mette una dose abbondante di crema solare (anche sugli occhiali!!)
0 commenti:
Posta un commento